Non abbiamo una data precisa su quando e da chi sia stato scoperto il caffè, ma leggenda vuole che un capraio etiope di nome Kaldi scoprì il caffè grazie alle sue capre che mangiando le bacche di caffè diventavano inaspettatamente molto attive. Con il tempo ed attraverso vari tentativi, il caffè divenne parte integrante della cultura etiope.

L’invasione dell’Etiopia dello Yemen porta come conseguenza anche la diffusione del caffè; gli etiopi iniziano la coltivazione di grandi piantagioni di caffè e inizia a diffondersi, attraverso il commercio con gli arabi, nella stretta fascia del Mar Rosso.

Inizialmente, i monaci sufi (yemeniti) adottarono il caffè come bevanda eccitante che li aiutasse a rimanere svegli per le preghiere di mezzanotte.

I commercianti musulmani introdussero il caffè in tutto il mondo islamico: Egitto, Persia, Nord Africa e Turchia. Successivamente si diffuse in India e Europa.

La prima caffetteria al mondo apre a Costantinopoli, ora nota a tutti con il nome di Istanbul; era un luogo di intrattenimento dove la conversazione, la lettura e il gioco degli scacchi garantivano l’interazione sociale.

In Turchia è legale per una donna divorziare dal marito se questo non le fornisce la sua quota giornaliera di caffè.

Inizialmente a papa Clemente VIII fu consigliato di vietare la ‘bevanda islamica’. Contro ogni aspettativa battezzò invece il caffè come una bevanda veramente cristiana.

In meno di 50 anni quasi tutti gli europei compresero i benefici sociali e medicinali del caffè. Presto il caffè fu venduto nelle strade italiane.

Sotto i portici di piazza San Marco, a Venezia, fu aperta nel 1683 la prima “bottega del caffè”.

Il capitano John Smith (quello di Pocahontas), introduce il caffè ai coloni di Jamestown. Ma prefendo il tè, la birra e il sidro ci misero un po prima di entrare nell’uso comune.

Nei pressi dell’Università di Oxford, apre il primo caffè inglese, due anni dopo il primo caffè a Londra.